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croce saudera fabbri

ANTRONA- 01-04-2022--Un’escursione bellissima e impegnativa, lontana dai percorsi più battuti, proposta e perfettamente organizzata da un amico entrato di recente nel gruppo con la collaborazione dell’INPS. Il Rifugio privato Giuseppe Bottini all’Alpe Manzano è una bella struttura, molto ben gestita. Un tratto di questa escursione si svolge fra Valle Antrona e Valle Bognanco.

GITA N. 72 O 24 CROCE DI SAUDERA

MARZO 2022

Dislivello: 1100 m. Tempo: 5 h.  

Ennesima bellissima giornata con il giusto freddo, che mancava a dicembre e gennaio. E poi cammineremo quasi tutto il giorno su un versante esposto a nord, sebbene il sole cominci ad alzarsi.

Sei anziani, sempre ben “badati” dalla nostra eroica signora, s’incontrano a Mocogna e proseguono per il comodo parcheggio di Pioi, 869, frazione alta di Bognanco. L’inizio tranquillo della camminata non ci deve ingannare.

Diretti a sud, con breve e dolce salita raggiungiamo le case di Crestapiana, 919. Passiamo sotto le baite di Arloggio e scendiamo ad attraversare su un ponticello di legno il torrentello L’Orviolo. Mi segnalano che l’Homo Idroelettricus è arrivato anche da queste parti.

Abbandoniamo il sentiero D07 per Pontasca e Bei e teniamo la destra iniziando la severa salita che la guida odierna ci aveva preannunciato, lungo un bel sentiero non indicato sulla cartina CAI più recente. La presenza di un grande conoscitore del territorio oggi si rivela indispensabile. Siamo in un bellissimo bosco di faggi, molto ripido. Passiamo dall’Alpe Carbone, 940, e dai ruderi dell’Alpe Selva Grande, 1215. Più in alto l’Alpe Retti, Ret per gli amici, 1456, e il Colle del Pianino, 1620.

Camminiamo da due ore. Siamo tornati in pieno sole e ci concediamo una pausa, incantati dal grandioso panorama. Lungo il sentiero C06 ci dirigiamo ad occidente, inizialmente sul versante rivolto verso la Val Brevettola, laterale di sinistra orografica della Valle Antrona.

Torniamo sullo spartiacque fra Antrona e Bognanco in corrispondenza della croce che ricorda il giovane Stefano, piccolo angelo volato in cielo venticinque anni fa. Più in alto lasciamo alla nostra sinistra il sentiero C06, diretto alla Cima Camughera, e, in direzione nord ovest, nuovamente sul versante della Val Bognanco, percorriamo il sentiero più evidente, in parte ancora innevato, che ci porta a Croce Saudera.

E’ il punto più alto dell’escursione, quota 1917. Dal Colle del Pianino un’ora e un quarto. Anche qui torna ad essere indispensabile la presenza di chi conosce il territorio, perché il sentiero che scende verso nord est non è indicato né segnato e non esiste più sulle cartine. Il pendio è molto ripido e, osservando la gara di tuffi nei “bosciul” che alcuni amici organizzano davanti a me, inserisco le ridotte e scendo con grande prudenza fino ai ruderi dell’Alpe Forno, 1757.

Qui si comincia ad entrare nel bosco di faggi, le cui foglie scivolose e subdole consigliano di mantenere le ridotte inserite almeno fin dove il bosco diventa più fitto, più pulito e meno ripido. Dopo un’ora e un quarto siamo all’Alpe Manzano, 1293, dove si trova il Rifugio privato Giuseppe Bottini, grande, ben tenuto e gestito da un certo numero di soci, fra i quali la nostra guida di oggi.

Funziona come i rifugi svizzeri, dove si rispetta la proprietà, si consuma, si paga, si lascia pulito e in ordine, come si trova all’arrivo. Si deve essere accompagnati da un socio.  Se non fosse per una piccola minoranza di incivili, anche nella bella Italia potrebbe funzionare così per tutti i rifugi, anche quelli non privati. Ma, purtroppo, la montagna non è frequentata solo da gente che la ama e la rispetta.

Dopo un ottimo pranzo in bella compagnia, resta la formalità della discesa verso Pioi. Prediligiamo il sentiero, anche se ci sarebbe la strada. L’allegra compagnia mantiene alto il morale rendendo molto più fluidi i movimenti e si scende in grande scioltezza. Passiamo dall’Alpe Barca, 1074,  e in mezz’ora siamo alle auto.

Qui viene sventato un ulteriore tentativo di indottrinamento politico tramite musica diffusa da un’autoradio pirata. Oggi abbiamo brindato a sufficienza alla bella compagnia e ce ne torniamo tranquillamente a casa, senza ulteriori soste intermedie.

Gianpaolo Fabbri

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