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ORNAVASSO – 07-10-2022 - E' partito nei giorni scorsi alla "punta di Migiandone", a Ormavasso, il progetto scientifico internazionale per esplorare la crosta continentale profonda e la sua transizione verso il mantello.
Ci stanno lavorando CNR, Università di Trieste, Université de Lausanne, Montan Universität Leoben, University of Georgia, INGV, IGG e GFZ di Potsdam.
Il progetto DIVE (Drilling the Ivrea-Verbano zonE) è una collaborazione internazionale multidisciplinare per sondare la bassa crosta continentale e il suo passaggio al mantello attraverso perforazioni scientifiche da compiere nella zona Ivrea-Verbano (IVZ). In Ossola si praticano due perforazioni di un chilometro, a Ornavasso e Megolo; un foro profondo 4 km sarà invece praticato a Balmuccia, in Val Sesia.
"L'IVZ - spiegano nel sito ufficiale (http://www.dive2ivrea.org/content/project) - è uno degli archetipi più completi e meglio studiati di una sezione del mantello superiore della Terra". Un archivio eccezionale di prove, così vien definito l'IVZ di quei movimenti magmatici verificatisi durante periodo Premiano (250 milioni d'anni fa) e che hanno portato in superficie (in effetti a una profondità di 1-3 km) rocce presenti nel mantello, a strati cioè ben più profondi (30 km ). "In quanto tale - si legge sempre nel siti del progetto -, l'IVZ fornisce un laboratorio naturale davvero unico per migliorare radicalmente la nostra comprensione della crosta inferiore continentale e della zona di transizione crosta-mantello mediante una combinazione di approcci geoscientifici e perforazioni scientifiche, completando i tentativi offshore di perforare il Moho (lo strato superiore del mantello terrestre, posto tra i 10 ed i 35 km di profondità ndr).