CANNERO- 11-12-2022-- Questa gita faticosa era già stata percorsa e descritta più di sei anni fa, ma in compagnia diversa, con anni e chili in meno, in periodo diverso e con percorso diverso nel più impegnativo tratto finale. Non si pensi che dalle parti del Lago Maggiore ci siano solo gite tranquille!
GITA N. 101 O 24 MORISSOLO VERTICAL
NOVEMBRE 2022
Dislivello: 1100 m. Tempo: 5 h.
La scarsa affluenza di gitanti fa optare i superstiti per una gita dalle parti del Lago, quindi, per definizione, tranquilla. Ma così non è, c’è il trucco.
Anche nel Verbano, se si vuole soffrire un po’, c’è una vasta scelta. Il Morissolo, piccolo Cervino del Lago Maggiore, si può raggiungere rapidamente e senza fatica da Piancavallo, ma partendo da Cannero le cose cambiano. Siamo in tre. Due anziani, un semiprofessionista e un grafomane, raggiungono Verbania con mezzi propri e di qui la badante titolare li accompagna a Cannero, parcheggiando nei pressi della chiesa, a quota 220.
La giornata è splendida, Cannero pure. Attraversiamo la Statale e imbocchiamo la mulattiera per Oggiogno, frazione alta, raggiunta anche da una stretta stradina e dove abitano tutto l’anno una ventina di persone. Giriamo con calma e visitiamo il bellissimo torchio monumentale del diciottesimo secolo.
Sopra il paese seguiamo il sentiero più diretto per l’Alpe Ronno, trovando la prima indicazione “Vertikal” (proprio con la K!). In mezzo ai castagni qualche fungo, gli ultimi della magra stagione, ci sorride. Bei pianori e simpatici asinelli preannunciano l’alpe Ronno, 782 (un’ora e un quarto).
Dopo una breve pausa teniamo la destra ed iniziamo a salire davvero in verticale. Il mese scorso qui hanno gareggiato ed il sentiero è pulito e molto ben segnato. Troviamo anche corde e catene nel punto più impegnativo, molto ripido, ma senza esposizione. Si tratta solo di fare l’abitudine ad avere le ginocchia dalle parti dei denti. Del resto nessuno ci ha obbligati a passare di qui.
Potevamo anche scegliere il percorso più lungo ma tranquillo che faremo al ritorno. Nel tratto finale, anziché tenere la sinistra e raggiungere la vetta passando dalle tre croci di ferro che si trovano poco più sotto, seguiamo il percorso della “Vertikal”, contrassegnato da punti rossi.
Entriamo così in un bosco di faggi molto ripido lungo una traccia coperta da foglie insidiose, dove occorre attenzione. Sei anni fa avevamo scelto l’altro percorso, secondo me più sicuro. Dopo un’ora e mezza dall’Alpe Ronno siamo in vetta e ci godiamo brevemente il panorama a trecentosessanta gradi. Incontriamo turisti, solo stranieri, che si sono fatti con calma la bella passeggiata da Piancavallo a qui, con dislivello quasi zero. Scendiamo in direzione sud ovest, lungo il sentiero che diventa pista, in direzione di Piancavallo.
Presto incontriamo, sulla sinistra, il sentiero che scende all’Alpe Morissolo, 1089, evidente e, a tratti, ripido. All’alpe ci fermiamo per il pranzo (mezz’ora). Continuiamo la discesa, molto rallentati da qualche bel fungo, e chiudiamo l’anello all’Alpe Ronno (un’ora), sempre presidiata da asini al pascolo.
Ripassiamo da Oggiogno, che merita un altro giretto turistico, ed arriviamo alle auto a Cannero (tre quarti d’ora), godendoci bellissimi panorami sul lago. Una moderata reidratazione a Trobaso chiude in bellezza la giornata.
Gianpaolo Fabbri