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b cl pasqua rimini croce

DOMODOSSOLA- 25-02-2016- La Settimana Santa ormai

da anni per un gruppo di studenti medi superiori del Vco e del Novarese coincide con un'esperienza sorprendente; sei ore di pullman nel pieno delle vacanze pasquali, fino a Rimini. Non per andare a ballare in discoteca, ma per rivivere la Passione e Morte di Gesù in croce partecipando al Triduo Pasquale di Gioventù Studentesca, il movimento degli studenti medi - superiori di C.L. Caterina Bonazzi ed Elisa Oliverio ci sono andate l'anno scorso per la prima volta. Sono molto amiche: una abita a Ornavasso e frequenta il secondo anno del Liceo delle Scienze Umane all'Istituto Antonio Rosmini di Domodossola, l'altra abita ad Arona e lì frequenta la 2^ Scientifico: “Ho deciso di andarci - dice Caterina - perchè avevo bisogno di reincontrare la compagnia che mi aveva affiancato alle medie e in prima liceo”. “Io non ne avevo voglia - aggiunge Elisa - ma mi sono fidata di chi c'era già stato. Quest'anno non vedo l'ora di tornarci. La proposta è arrivata dal nostro gruppo; ho accettato perchè veniva Caterina ma poi mi sono accorta che anche andandoci da sola avrei trovato tanta gente che ci stava per lo stesso mio motivo”. Cosa riesce ad entusiasmare tanto da dedicarvi metà delle vacanze pasquali? “Per me Ë stato come la 'ricarica' - dice Caterina - Come per un cellulare quasi spento essere attaccati alla presa della corrente; dura alcuni giorni, dopo bisogna ricaricarlo ancora con altre cose, tenerlo sempre vivo. Così mi trovo con il gruppo di Arona, con Elisa e altri. Vai lì, ascolti, aperta a quello che dicono e ti ritrovi travolta e stravolta: non perchè trovi la soluzione per tutto, ma riscopri una certezza, un punto di lavoro”. “E' bellissimo quando si canta tutti insieme - dice Elisa - Anche se non sei capace, lÏ si canta con il cuore e diventa bello”. Anche Caterina è rimasta colpita da canti e musica: “Siamo arrivati giovedì sera stanchi - dice - in spiaggia, dei ragazzi suonavano con gli strumenti che avevano. Non c'era molta gente ad ascoltarli ma era fantastico vederli cosÏ dopo aver fatto il viaggio. Alla sera abbiamo fatto un incontro in Fiera; eravamo migliaia. Gli universitari davano una mano a gestire il raduno”. Le assemblee sono state significative anche per Elisa: “Erano tenute sia da preti che da insegnanti laici. Io ero scettica; mi sembravano noiose, invece sono quelle che colpiscono di più. Puoi conoscere chi vuoi, perchè si è lì tutti per la stessa cosa. Sabato abbiamo avuto un incontro con uno dei responsabili di C.L.; ha letto la lettera che un malato di Aids ha scritto a don Giussani poco prima di morire. Mi ha colpito moltissimo. Mi ha colpito il modo in cui io stavo con gli amici, anche durante il viaggio in pullman; sembra una cosa banale ma è bellissimo. Non mi sono accorta del tempo che passava”. “Venerdì abbiamo fatto la Via Crucis in un paesino lì vicino - ricorda Caterina - tutti a cantare, pregare, leggere brani riguardanti i vari punti del cammino; è durato tre ore, anche se stanchi andavamo avanti. Il silenzio e i canti ... era bellissimo, soprattutto quando alcuni ragazzi, semplicissimi, eseguivano canti di fronte a tutta quella gente. Poi le testimonianze; un adulto è venuto a parlare del 'centuplo', mi ha colpito molto”. “Quest'anno faremo insieme un fioretto che avevamo già deciso io e Caterina durante il viaggio di ritorno, l'anno scorso. Il Triduo è un'esperienza difficile da descrivere, bisogna provarla” aggiunge Elisa. La 'Via Crucis' cui partecipano i ragazzi vicino a Rimini ha una forma particolare, decisa personalmente da don Giussani: a Domodossola si tiene la sera del Venerdì Santo, di solito su un'antica mulattiera che conduce a Vagna.

Mauro Zuccari

Foto di: Fraternità di Comunione e Liberazione / Roberto Masi