FORMAZZA- 23-07-2023-- Il rientro del nostro Presidente, nonché accompagnatore specializzato per l’Alta Formazza e rappresentante della minoranza Walser nel nostro Consiglio d’Amministrazione, ci dà modo di farci guidare da lui in un bellissimo territorio, inesplorato e nuovo per alcuni di noi, dalle parti del Lago di Brunni.
GITA N. 121 O 24
LAGO DI BRUNNI
LUGLIO 2023
Dislivello: 1000 m. Tempo: 5 h 15’. Sviluppo: 16 km.
Il ritorno in piena forma del nostro presidente walser e la parziale attenuazione dei numerosi malanni che affliggono perennemente il suo anziano assistente ci consentono, sotto la loro guida, un’escursione, nuova per alcuni di noi, in Alta Formazza. Insieme a loro due ci sono ben tre badanti ed un medico, recuperato di recente, ad accompagnare quattro anziani.
Ombrelli, copri zaino e mantelle sono ormai una dotazione fissa del gruppo, perché delle previsioni meteorologiche non possiamo più fidarci. A Riale, 1731, dove parcheggiamo di fronte al Centro del Fondo, ci accolgono tante nuvole e qualche sprazzo di sole.
Saliamo, lungo il sentiero che taglia i tornanti della strada, verso il Rifugio Maria Luisa, 2160, che raggiungiamo dopo un’ora e un quarto. Dal passo del presidente deduciamo facilmente che sta tornando alla forma migliore.
Dopo una breve pausa ci dirigiamo a nord ovest sul sentiero G28 diretto alla Punta di Valrossa. Lungo il percorso continuiamo ad osservare robuste vacche il cui latte verrà presto trasformato in prezioso formaggio Bettelmatt. Dopo una brevissima pausa per “abbeverarci” a Baita Darioli, 2235, saliamo rapidamente ad attraversare il Rio Rotental in corrispondenza della dighetta da cui parte la condotta verde in bella vista che porta l’acqua al Lago Castel, circa cinquanta metri più in basso.
Siamo nel regno delle marmotte, degli stambecchi e delle grandi e significative produzioni di energia elettrica ossolana doc. E’ storia del lavoro di un’intera valle. Nulla a che vedere con le insignificanti produzioni delle centraline idroelettriche private che da noi fioriscono facilmente, come i bei fiori dei prati che ci circondano.
E producono poca energia, tanto reddito per pochi e tanti danni ambientali ed economici per tutti, visto che le centraline le pagano quasi interamente i contribuenti. Qui teniamo la sinistra e ci portiamo sul sentiero G28a, che segue inizialmente la dorsale fra Valrossa a destra e Vallone delle Marmotte a sinistra.
A quota 2450 circa viriamo ad ovest e ci portiamo, per la meritata pausa colazione, ai piedi di Torre Mutt e Corno Mutt. Più in alto segue un lungo traverso. Alla nostra sinistra, poco più in basso, il Lago di Brunni Minore, 2555. L’ultimo strappo in salita ci porta al Lago di Brunni, 2661, dopo un’ora e tre quarti dal Rifugio Maria Luisa.
Di neve solo scarsissime tracce sulle rive dello specchio d’acqua. Ci teniamo a sinistra e ci alziamo di qualche decina di metri sui contrafforti che delimitano il lago a sud per avvicinarci ad una grande mandria di stambecchi, che cerchiamo di fotografare e filmare. Chi ha la vista migliore ne conta ventotto, con conferma di due ex cacciatori. Con tutta calma si allontanano, attraversando con grande facilità un terreno impervio e proibitivo per noi bìpedi.
E’ presto, stiamo bene e vorremmo proseguire fino alla vetta del Corno Brunni, per poi scendere verso l’Alpe Bettelmatt. Ma il giro ad anello oggi ce lo impedisce un improvviso ed imprevisto acquazzone, con vento che rende problematico l’utilizzo degli ombrelli. La temperatura scende bruscamente, ma coprirsi sotto la pioggia con gli ombrelli che volano via non è facile. Facciamo del nostro meglio.
E’ un test di sopravvivenza. Guidati dal Presidente ci ritiriamo con onore e variamo leggermente il percorso rispetto a quello di salita, seguendo un sentiero che scende in Valrossa a congiungersi con il G28 qualche centinaio di metri prima della dighetta. Dopo un’ora tornano sprazzi di sole e raggiungiamo Baita Darioli, con la sua grande fontana, dove pranziamo.
Rifocillati, asciutti e tranquilli scendiamo ai 25 gradi di Riale (un’ora e un quarto), dopo aver testato, su al lago, temperature vicine allo zero. Questa è la montagna, anche con le giornate belle e le previsioni favorevoli: mai calare l’attenzione!
Gianpaolo Fabbri