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pizzo ruscada fabbri

VIGEZZO- 17-09-2023-- Anche per il Pizzo Ruscada la tecnologia ci consente di correggere dislivello e sviluppo rispetto alla precedente descrizione. Si tratta di un’escursione lunga e bellissima, con partenza dall’Italia per salire su questa vetta oltre confine. Ci torno per la sesta volta, ma qui alcuni amici non sono mai stati ed io li accompagno volentieri. Con temperature finalmente ragionevoli camminare diventa un piacere, non più un test di sopravvivenza.

GITA N. 128 O 24

PIZZO RUSCADA

AGOSTO 2023

Dislivello: 1400 m. Tempo: 6 h 45’. Sviluppo: 18,5 km.

Si torna a respirare dopo il caldo della settimana scorsa, sebbene fossimo a due passi dal Monte Rosa. La giornata è bella: solo qualche nuvola, ma non è prevista pioggia e ci fidiamo di Meteosuisse, visto che la nostra meta di oggi si trova proprio nel Canton Ticino.

Rientra un medico balneare per sostituirne uno brunalpino, ma acciaccato. Gli altri terapeuti del gruppo latitano ormai da tempo. Per nostra fortuna ci sono anche oggi le tre inossidabili badanti ad occuparsi di tre anziani.

Dopo il caffè dalle parti di Craveggia saliamo a Dissimo, frazione alta di Re a quota 860, e parcheggiamo comodamente. Passando accanto ad una chiesetta e al piccolo cimitero, seguiamo la mulattiera M41, un po’ massacrata dalle recenti provvidenziali piogge. Saliamo al Monte di Dissimo, 1110, vasto alpeggio su una dorsale panoramica con le sue belle casette, e a Monte Rotondo.

Qui c’è una fontana con un’area attrezzata, in prossimità di una cappella, ed arriva una strada che inizia fra Dissimo e Olgia e passa dall’Alpe Caviano. Il sentiero M41 prosegue sulla sinistra, sempre verso nord, e ci porta, con salita ripida solo per brevi tratti e poi dolce in un bel bosco di faggi, ai 1525 dell'Alpe Rovina di Sopra.

Camminiamo da un’ora e tre quarti. Breve pausa in prossimità della fontana con cappello da Alpino in legno. Riprende la salita in un rado e ripido bosco. Poco sopra troviamo un bivio: a sinistra il sentiero M 41 prosegue verso l’ Alpe Caneto, noi teniamo la destra sull’M41a che seguiremo fino al confine con il Canton Ticino, a oriente. Arriviamo alla Bocchetta di Cortaccio, 1674, e all’Alpe in leggera discesa.

Adesso il percorso sarà quasi pianeggiante, con saliscendi che incrementeranno il dislivello, fino all’Alpe Ruscada. Nel prato che sale verso la punta della Forcoletta stiamo ben attenti ai segnali, che adesso esistono e ci riconducono a sinistra, nel bosco. Più avanti superiamo i cippi di confine e raggiungiamo l'Alpe Ruscada, 1674, dopo quasi un’ora e un quarto dall’Alpe Rovina.

L’ambiente è bellissimo, c’è anche un piccolo specchio d’acqua. Durante la breve pausa osserviamo con dispiacere che la bella baita, dove sostavamo per il pranzo durante le precedenti salite al Ruscada, ora è diroccata e ci sono segni di un incendio. Si procede in salita, sempre diretti a est, fino ad incrociare il sentiero che sale dai Monti di Comino, sopra Verdasio, Centovalli.

Viriamo verso sud ovest e seguiamo la morbida dorsale fino alla vetta, 2004. Quasi un’ora dall’Alpe Ruscada. Il panorama sarebbe superbo, dai Quattromila alla punta settentrionale del Lago Maggiore, ma le nuvole ce lo negano in parte. Torniamo a valle lungo il percorso di salita e dopo quasi tre ore siamo al parcheggio di Dissimo (non Dicemmo, come piacerebbe ai cultori della lingua di Dante).

Una squisita merenda a casa di una delle nostre preziose badanti, nel corso della quale festeggiamo il compleanno di un trisnonno doc, chiude in bellezza la giornata.

Gianpaolo Fabbri

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