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VERBANIA – 01.04.2016 – Assolto perché il fatto non sussiste.

Chiamato in causa con l’accusa di aver truffato l’Inps, l’imprenditore ossolano Massimiliano Garino è risultato estraneo a ogni addebito, chiudendo un lungo contenzioso con l’ente previdenziale iniziato nel 2011. In quell’anno l’Inps effettuò un controllo alla Mac impianti di Trontano – la società di carpenteria metallica di cui è titolare Garino – che si chiuse con un verbale da oltre un milione di euro poi contestato e ridimensionato. Nello spulciare le buste paga di 153 tra dipendenti e ex dipendenti, l’ispettore dell’ente rilevò anomalie per una quindicina di collaboratori, trasmettendo il fascicolo alla Procura. Secondo l’accusa sostenuta dal pm Chiara Radica nelle buste paga erano stati gonfiati i rimborsi spese e le trasferte per far prendere ai dipendenti gli stessi soldi ma per alleggerire il costo dei contributi a carico dell’azienda. Le note spese, in alcuni casi, non erano state firmate dai diretti interessati ma siglate per loro da altri. Per la truffa ai danni dell’Inps il pm ha chiesto un anno e 1.000 euro di multa.

La difesa dell’imprenditore, affidata agli avvocati Enrico Albert e Alberto De Santis, ha contestato ogni addebito, sostenendo che il procedimento s’è originato da una sorta di acredine dell’ispettore Inps e che i rimborsi erano tutti regolari e riferiti a viaggi e trasferte effettivamente svolti dai dipendenti, come hanno gli stessi testimoniato nel corso del processo.

Il giudice Raffaella Zappatini ha accolto le tesi della difesa e l’ha assolto.