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DOMODOSSOLA – 05.04.2016 – La violenta reazione era nata banalmente,

da un consiglio non gradito, quello che X. L., scalpellino di origine cinese residente in Ossola, aveva rivolto al collega S. M. I due, impiegati in una ditta di lavorazione della pietra di Montecrestese, il 29 marzo del 2013 stavano discutendo di come tagliare il “gocciolatoio” di una copertura in sasso. A un tratto, improvvisamente, l'italiano ebbe uno scatto d’ira e colpì il collega con uno schiaffo-pugno al volto e, una volta a terra, con un calcio nel torace. La vittima si recò subito dal datore di lavoro, che lo soccorse accompagnandolo all’ospedale “San Biagio” di Domodossola, dove gli furono diagnosticate l’infrazione di una costola e una lesione all’emitorace giudicate guaribili in 62 giorni. A seguito delle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Crevola, S.M. (che nel frattempo è stato licenziato) è stato rinviato a giudizio per lesioni aggravate. Difeso dall’avvocato Eugenio Fornaroli, ha scelto il rito abbreviato e è stato condannato a 40 giorni. Alla parte civile, rappresentata dall’avvocato Andrea Cattaneo, è stato riconosciuto un risarcimento provvisionale di 1.000 euro, ma la piena quantificazione del danno è rimandata alla causa civile.