DOMODOSSOLA - 17-7-2024 -- Due istituti comprensivi da circa 800 alunni ciascuno (811 e 781 per la precisione) al posto dell'istituto "monstre" da 1600 iscritti che nascerebbe dall'accorpamento dei plessi previsto per Domodossola dai prossimi anni scolastici. Una situazione da approfondire, complicata e così il Partito Democratico ha chiesto ed ottenuto dal sindaco Lucio Pizzi che la questione venga stralciata dal prossimo consiglio comunale, dove il tema del dimensionamento scolastico era uno dei punti all'ordine del giorno. "Siamo grati al sindaco per aver accolto la nostra richiesta", spiega l'esponente Pd in Consiglio, Ettore Ventrella, con una precisazione. "Il parere dei Comuni è solo consultivo, la Regione può comunque decidere per conto proprio. È chiaro che difficilmente si metterà contro il parere dei Comuni".
La normativa relativamente al sistema scolastico è piuttosto complessa. Il ministero detta alla Regione le "quote" del dimesionamento, la Regione decide come spartire sulla base della popolazione, delle specificità ecc. È stabilito che il VCO per i prossimi anni dovrà fare a meno di due dirigenze, eliminando le quali si ottengono "risparmi" sul personale. Ecco allora che nel preventivato "super-istituto" comprensivo comporterebbe una perdita di posti di lavoro tra insegnanti e personale ATA. "Una situazione ingestibile, con 250 insegnanti per 1600 alunni e 11 plessi sparsi sul territorio di Domodossola, Calice, Trontano, Cosasca e Masera. Sarebbe anche una scuola senza anima", chiosa Ettore Ventrella.
La proposta targata PD, pare abbia già trovato favorevoli molti genitori, gli insegnanti, oltre alle amministrazioni di Masera e Trontano, le cui scuole dipendono dagli istituti comprensivi di Domodossola. In sintesi si avrebbero due istituti comprensivi che seguirebbero quello che tecnicamente è chiamato "curriculum verticale", ovvero includerebbero scuole a partire dalle materne sino alle medie. Un istituto accorperebbe dunque la materna Collodi, le elementari Milani, le primarie di Masera e Trontano e una parte delle attuali medie Floreanini; un altro istituto comprenderebbe la rimanente parte delle Floreanini, le elementari Kennedy e la materna Fernandez. Il risparmio ci sarebbe, in quanto le dirigenze scenderebbero da 3 a 2, ma sarebbe "un sacrificio accettabile", suggerisce l'esponente del PD.
I contrari alla proposta in particolare vedono negativamente uno smembramento delle Floreanini, nella realtà si tornerebbe come a prima di due anni fa, quando al posto delle Floreanini c'erano due scuole medie: le Ungaretti (in via Ceretti) e la Giovanni XXIII (alla Cappuccina).
La decisone finale a questo punto è rimandata a fine estate, la decisione spetterà alla Provincia che, evidentemente, sentiti tutti dovrà comunicare a sua volta la scelta Regione. E il Pd avvisa sugli accorpamenti a Domo: "Ancora una volta l’Ossola risulterebbe non solo penalizzata, ma finirebbe col fare da involontario apripista per futuri accorpamenti selvaggi imposti da qualche burocrate armato di computer".
Ma il dimensionamento dovrà esserci, nel mirino potrebbero finire gli istituti comprensivi di montagna che, in alcuni casi non raggiungono neppure i 300 alunni.