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DOMODOSSOLA- 30-05-2016- Casa 40, la sede staccata domese

dell'Istituto storico della Resistenza di Novara e Vco si è arricchita di una nuova scultura, si tratta di un opera dell'artista domese Mario Gesù. La scultura raffigura un bambino soldato è stata eseguita in tecnica mista utilizzando materiale di riciclo, la consegna è avvenuta ieri mattina alla presenza dell'assessore all’istruzione Salvatore Iacopino. “Per la realizzazione delle mie opere – ha spiegato Mario Gesù - mi avvalgo di tecniche d’arte miste. In questo caso si tratta di un manichino degli anni 50 che è stato vestito con una tshirt e dei pantaloni trattati con la colla vinavil per indurirli e poi verniciati per avere l'effetto del bronzo. L'idea è nata per offrire al pubblico – ha detto Mario Gesù - uno spunto di riflessione sul problema importante dei bambini soldato, vediamo dalle cronache che il fenomeno è in aumento vengono prelevati questi bambini, vengono privati della loro adolescenza mandati a combattere, ed è la tragica banalità della violenza che può trasformare un gioco in un arma, un bambino in guerriero, la vittima in assassino”. Domodossola lo scorso anno già aveva ospitato una mostra dell'artista intolata “Mostra d’arte dal riciclo all’arte contemporanea”. “Non si tratta della prima donazione effettuata dall'artista a Casa 40 e tra l'altro sono molte le persone che hanno contribuito prevalentemente con libri e documenti a rendere più ricca e interessante questa realtà culturale. Già quando abbiamo aperto questo spazio – ha detto salvatore Iacopino - abbiamo lanciato un appello alla popolazione per raccogliere materiale e documenti”. Casa 40 è stata inaugurata in occasione del 70esimo anniversario della Repubblica dell'Ossola è dedicata all'esperienza della Repubblica dell'Ossola. “L'Amministrazione Comunale – ha proseguito Iacopino - intende portare a compimento un progetto culturale per far conoscere le vicende di questo periodo storico vissuto nel nostro territorio e, insieme, riconoscere il valore, comprendere i sentimenti e onorare la memoria dei protagonisti di quel periodo che, con grande spirito di sacrificio, hanno lottato per consentire all’Italia di crescere, di formarsi, di essere a tutti gli effetti un Paese libero e democratico”.