
FORMAZZA- 07-03-2017- Come finirà lo vedremo nei prossimo mesi. Per ora Poste Italiane fa retromarcia, e dopo il pressing di Uncem, ha scritto ai 60 Comuni piemontesi ai quali aveva chiesto "uno sconto" sull'affitto dell'ufficio postale: "Un errore nell'invio della comunicazione con la richiesta", scrive l'azienda. Era stato il Comune di Formazza a sollecitare Uncem affinché vi fosse un intervento istituzionale per bloccare la minaccia di riduzione dei servizi se i Comuni non avessero ridotto il canone di affitto delle strutture: “Sono rimasta profondamente stupita per l'atteggiamento di Poste - commenta il sindaco di Formazza, Bruna Papa - sia per la prima lettera ricevuta dal mio e da altri sessanta Comuni, ma anche per la seconda che smentisce la prima comunicazione, parlando di un errore nell'invio. La seconda nota dell'azienda è arrivata proprio a seguito dell'intervento istituzionale del mio Comune e dell'Uncem, che ha interessato molti Parlamentari e anche il Ministro Enrico Costa. Tempi un po' anomali, ma apprezziamo il risultato". "Poste con quelle lettere ai Comuni e le successive rettifiche - evidenzia Lido Riba, presidente Uncem Piemonte - non ha di certo dimostrato di voler essere vicina ai territori, alle comunità e agli Enti locali. Un'azienda con 600 milioni di euro di utili annui, statale, dovrebbe adottare altri sistemi di dialogo istituzionale e rispettare maggiormente i suoi interlocutori". "Abbiamo subito verificato quanto è avvenuto, attivandoci per sostenere le giuste ragioni di Formazza che rischiava di diventare un pericoloso precedente - aggiunge l'on. Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem - Sono lettere che non devono partire, altrimenti si innescherebbe un contenzioso infinito in tutta Italia dove sono moltissime le situazioni di Comuni montani che mettono a disposizione dell'azienda Poste Italiane spazi di lavoro. È attivo un tavolo nazionale di concertazione con l'azienda che vede presenti le Regioni e gli Enti locali. Speriamo che questo errore e la correzione di rotta successiva all'intervento dell'Uncem, spinga Poste a guardare in modo diverso al sistema dei Comuni. Al posto di tagliare e tenere in scacco gli enti, l'azienda proponga nuovi modelli organizzativi per le aree interne. Li concerti con le istituzioni e con la politica, ripristinando corretti e trasparenti rapporti istituzionali".


