DOMODOSSOLA –04-04-2017 La gara di sci tra amministratori del Vco
al Lusentino organizzata nel 2006 dalla giunta comunale di Domodossola non è stata uno sperpero di denaro pubblico, ma un evento utile a promuovere i rinnovati impianti e le nuove piste di discesa della stazione sciistica di Domobianca finanziati con fondi delle Olimpiadi 2006. Lo ha stabilito una sentenza della Corte dei Conti sezione giurisdizionale centrale, quindi d'appello di Roma, che conferma la sentenza di primo grado. Soddisfatti dell'esito ad annunciarlo sono stati questa mattina l'assessore alla Cultura Daniele Folino ai tempi vicesindaco, il consigliere Domenico Capristo all'epoca dei fatti assessore ai Lavori Pubblici e il vicesegretario della Lega della sezione di Domodossola Riccardo Galvani che nel 2006 era assessore allo sport e ideatore dell'evento, mentre sindaco ai tempi era Gian Mauro Mottini. Gli altri ex amministratori coinvolti sono Angelo Villani e Francesco Giardina . La vicenda era annosa: “Dopo la sentenza del Piemonte c'era stato un appello proposto dalla Procura del Piemonte – ha spiegato l'avvocato e consigliere Domenico Capristo -che ha seguito la causa - i fatti si riferiscono ad una delibera di 1500 euro per organizzare la gara di sci tra amministratori con l'obiettivo di pubblicizzare gli impianti di sci, c'era stata una sentenza di primo grado dove gli amministratori erano stati assolti, è stato fatto un appello,e dopo 11 anni abbiamo la sentenza della Corte d'appello che conferma la sentenza di primo grado che valuta legittimo l'operato. E' stata una vicenda fonte di stress per tutti gli amministratori dell'epoca – ha detto - valuterò se chiedere i danni”. “Qualcuno aveva tentato di gettare ombre sul nostro operato amministrativo e sulla correttezze fatte all'epoca. Anzichè fare la classica inaugurazione avevamo scelto di creare un piccolo evento per favorire il rapporto tra amministratori e avevamo organizzato questa gara per rilanciare una stazione che si è rivelata importante - ha detto l'assessore Daniele Folino - eravamo già stati assolti in primo grado, ci hanno mandato in appello eravamo convinti che la scelta fosse corretta. Era stato gettato sul fango soprattutto su due di noi coinvolti che ora amministrano la città. Anche in campagna elettorale dello scorso anno c'era stato un accenno sul fatto che il candidato sindaco del centro Destra avesse nel suo interno due soggetti che risultavano “imputati” in quella vicenda. In primo grado eravamo stati assolti sotto il profilo del danno erariale. Da ricordare tra l'altro che ogni amministratore all'epoca per partecipare pagò lo ski pass e il pranzo”. La sezione liquida in 2000 euro le spese di difesa nell'interesse degli appellati.
Mary Borri


