VILLADOSSOLA –29-05-2017- Nella casa eredita dalla parrocchia un tempo appartenuta al professor Giorgio Bonifacio verranno ospitati presto sette profughi. La casa per diversi anni era rimasta in vendita, ma nessuno aveva mai manifestato il desiderio di acquistarla, così la parrocchia ha deciso ora di affittarla alla cooperativa La Bitta. “Siamo stati contattati dalla cooperativa – ha spiegato il parroco - la quale partecipando ad un bando della prefettura ha pensato come luogo di ospitalità a questa casa del professor Bonifacio. La parrocchia aveva ereditato l'edificio nel 2013. Ci sono dei lavori da fare all'impianto elettrico per metterlo a norma, qualche intervento di manutenzione idraulica e la tinteggiatura. Inizialmente verrà utilizzato solo il primo piano essendo dotato di riscaldamento e poi si vedrà come utilizzare il piano terra. La parrocchia non aveva bisogno di questa casa – aggiunge il parroco - non siamo riusciti a venderla pensiamo sia una buona soluzione”. La presenza di richiedenti asilo a Villa è troppo massiccia: è ciò che dice la legge che attualmente prevede delle percentuali precise. Dove vi è la presenza di case SPRAR (sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati), come a Villadossola nelle “Case Aperte” della parrocchia, il numero dei richiedenti asilo in attesa di riconoscimento non può superare un certo numero. Quindi la casa di via Toninelli dovrà essere chiusa perché ne ospita troppi. A Villadossola ne saranno assegnati solo 7, affidati alla cooperativa “La Bitta” di casa don Gianni. Non si tratta quindi di nuovi profughi ma di uno o spostamento”. Il parroco poi sottolinea come anche percependo l'affitto molte persone preferiscono non affittare. “Con tutte le case sfitte – dice don Massimo Bottarel - che ci sono a Villa dovremmo, noi cristiani, interrogarci su questa situazione e cercare di venire incontro a queste persone, favorendone l’integrazione qui fra noi, anche correndo qualche rischio in più”. Durante il mese di giugno avverrà il trasferimento di sette profughi di via Toninelli nella casa del prof Bonifacio e gli altri andranno in altri comuni dell'Ossola.
Fin qui la cronaca. Chi scrive ha conosciuto il professore di lettere, un uomo di fede dal cuore grande, che amava in particolar modo lo scrittore Gianni Rodari e spesso ripeteva questa sua filastrocca “S’io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare tutta, tutta la gente che non ha da mangiare. Un pane più grande del sole,dorato, profumato come le viole. Un pane così verrebbero a mangiarlo……i poveri, i bambini,i vecchietti e gli uccellini. Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame! Il più bel giorno di tutta la storia”. Il desiderio e sogno raccontato da Rodari e condiviso dal professor Bonifacio in una piccola parte si sta avverando.
Mary Borri.


