PREMOSELLO - 18-10-2018 - Botta e risposta
a mezzo stampa tra l'amministrazione di Premosello e l'opposizione della lista "Un ponte verso domani" a proposito della sentenza della Corte d'appello che ha rigettato il ricorso del Comune sul parco giochi. Alle aspre critiche dei consiglieri Massimo Macchi, Piera Magistris ed Elio Fovanna l'amministrazione aveva replicato con veemenza. Adesso la contro-replica della minoranza, che segue:
"Tranquillizziamo il Sindaco che nessuno gioisce, tantomeno l’opposizione, per la cocente sconfitta sulla vicenda “parco giochi”, visto che in ballo ci sono i soldi dei contribuenti di Premosello –Chiovenda.
Piuttosto, constatiamo che a fronte delle critiche di merito che, non da ora, ma da oltre due anni muoviamo su questo argomento all’Amministrazione Comunale, il Sindaco e la sua intendenza si limitano a lanciare nei nostri confronti ridicole quanto patetiche accuse di essere “nemici della patria”.
Spiace dirlo, cari amici della maggioranza, ma se tutto l’armamentario intellettuale che avete a disposizione per cercare di pararvi le terga è quello che avete scritto nel comunicato stampa odierno, siete purtroppo arrivati alla canna del gas.
Quanto alle spese sostenute dal Comune, riconfermiamo quanto da noi divulgato nelle scorse ore, visto che in aggiunta alle cifre enunciate dall’Amministrazione abbiamo considerato i preventivi di spesa agli atti per gli incarichi al CTP (poco meno di 5.000 euro) e allo studio legale (14.591,23 euro) per il giudizio di appello. Come si può facilmente verificare, anche in questo caso ci siamo limitati ad addizionare i numeri che anche i componenti della maggioranza hanno a disposizione e che dovrebbero conoscere.
Purtroppo, cari colleghi, prendiamo atto che non volete accogliere il nostro invito a rifondere di tasca vostra il denaro dei cittadini che avete impunemente dilapidato.
Confessiamo che su questo aspetto non ci facevamo troppe illusioni, visto che per compiere un gesto così nobile, che vi avrebbe certamente restituito almeno un po’ di dignità politica e morale, bisogna avere nel proprio vocabolario un termine che voi non conoscete e perciò non siete in grado di provare: la vergogna".


